venerdì 17 maggio 2013

SPOOKS

La domenica era quasi alla fine, come annunciava il didascalico senso di malinconia che frusciava nella sua anima. Le pagine di "The Human Stain" scorrevano veloci, spinte dall'avidità di un qualcosa di irreparabile che stava per disvelarsi. Le roboanti aiuole di Herbert Park sembravano concitati spettatori di un evento ormai inevitabile eppure di la da venire.
Poi l'oscurità scese sulla sera e su Coleman Silk.

CLICK.

- Non può essere. Non posso averlo fatto davvero. Si, l'ho fatto.
- Ora metto la chiave nella toppa, la giro, il click della serratura mi aprirà la vista al mondo del rifiuto e tutto sarà  a posto.
Inutile negare la sorpresa di John Basille quando si rese conto di aver dimenticato tutto nel giro di pochi minuti: il tempo di Brick  O' Lage.

STATO IN LUOGO

Uno, due, tre.
- No, non è così che si fa - disse Wolfgang Brendzen alla donna che goffamente cercava di fare le cose per bene.
- Devi prendere un lembo e far sì che fluttui. Muovi la mano così, vedi?
Lei si fissò sulla cinta dei pantaloni di Wolfgang che faceva da corona al tronco del suo corpo: il ventre di lui si dimenava al fine di consentire la fluttuazione del lembo.
La mente di lei fu attraversata dal nulla. Per la verità il nulla rimase lì a lungo.

WEATHER FORECASTS

Ora vi spiego com'è andata davvero.
Le strade del centro erano deserte; il silenzio era rotto solo dal ronzio dei trasformatori delle insegne al neon e da poco altro. Gli Houston Fungos sfidavano i velenosi New Orleans Red Provis nella partita decisiva per l'assegnazione del titolo, del sottotitolo e almeno del primo paragrafo.
Kyrl Prokolov, OGM (Organic General Manager) di Houston si giocava tutto. Nessuno si sarebbe schierato dalla sua parte in caso di sconfitta: nessuno, dentro la squadra e nei giri che contano, avrebbe mosso un dito per salvarlo.
Ah-shi-sha-shi-shi-sha-shi-bidet, continuava a ripetere mentalmente mentre si avvicinava al chiosco degli hot dog. Immaginava la suite di un albergo di lusso e questa bellissima donna mulatta nuda per la stanza che canticchiava 'sto refrain avendo tutta l'aria di aver voglia di un pò di igiene intima....
Forse per associazione di colori mentre mangiava il panino (senape), non poteva fare a meno di affondare le labbra su qualche morbido approdo dell'avvenente traveggola.
Quando rientrò nella Orson Wells Fargo Arena non si interessò neanche per un istante all'andamento del match: the woman in bidet era ormai un'ossessione.
Uscì all'istante per precipitarsi al Waldorf Astonia dove prese la suite più costosa nella speranza che.....